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CAMPAGNA RACCOLTA FONDI 2024

Nel nome del padre

Il 4 settembre 2024 era una giornata come tante, o almeno così sembrava. Dopo aver pranzato con il figlio Antonio, di 12 anni, Bruno decide di andare a riposare. Mentre è disteso, avverte un crescente mal di schiena, che tuttavia non lo preoccupa particolarmente. Dopo un po’, si alza per andare in cucina e accade l’impensabile: improvvisamente crolla a terra. Bruno ricorda quel momento con queste parole: “È come se fosse calato un sipario nero tra un atto e un altro di una rappresentazione teatrale.” Il tonfo è molto forte, risuona nella casa e Antonio, spaventato, corre immediatamente dal padre. Lo chiama, lo scuote, ma Bruno non risponde. Il ragazzo intuisce subito la gravità della situazione. Senza farsi prendere dal panico, chiama il numero di emergenza 144. L’operatrice, dopo aver compreso che si tratta di un arresto cardiaco, invia immediatamente un’ambulanza e dà al giovane istruzioni precise su come eseguire il massaggio cardiaco: posizionare le mani al centro del torace, all’altezza dei capezzoli e premere con forza, mantenendo un ritmo costante sino all’arrivo dei soccorritori. Antonio segue le indicazioni con calma e determinazione, dimostrando un sangue freddo straordinario per la sua età.

Grazie alle sue compressioni, il cuore di Bruno riesce a pompare ossigeno in tutto il corpo in particolare al suo cervello, un gesto cruciale che gli salva la vita. Poco dopo, arrivano i soccorsi professionisti e prendono in mano la situazione, continuando il massaggio cardiaco e utilizzando il defibrillatore per riattivare il cuore di Bruno, che si ferma più volte. Ogni scarica è una battaglia per mantenere viva la speranza. Nel frattempo, giunge l’elicottero della REGA. Proprio poco prima del trasferimento, il cuore di Bruno si stabilizza, permettendo di volare in pochi minuti all’Istituto Cardiocentro Ticino. Qui, un’équipe di medici lo attende in sala cateterismo, dove gli vengono inseriti due stent per riaprire le arterie coronariche e ripristinare il normale flusso sanguigno.

Seguono giorni delicati in terapia intensiva e settimane in reparto. La riabilitazione continua presso la Clinica Hildebrand di Brissago, dove Bruno si riprende gradualmente, fino a tornare alla sua vita di prima.
Oggi, Bruno è tornato alla quotidianità con una nuova consapevolezza. Il sipario nero che era calato quel giorno di settembre si è alzato, dando inizio a un nuovo atto della sua vita. Un atto reso possibile dal legame d’amore e responsabilità di suo figlio Antonio e da una catena della sopravvivenza che ha funzionato alla perfezione.

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