La nostra strategia
Per raggiungere gli obiettivi previsti sono state definite le seguenti strategie:
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Formare un numero sempre crescente di persone alla tecniche di rianimazione (BLS) e di defibrillazione (DAE)
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Equipaggiare di apparecchi defibrillatori semiautomatici i partner istituzionali dell'urgenza, le imprese private, le associazioni, le società e le singole persone adeguatamente formate
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Creare una rete di defibrillatori distribuiti sul territorio Cantonale, coordinata e gestita da Ticino Soccorso 144
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Promuovere iniziative pubbliche o private che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi e degli scopi della Fondazione Ticinocuore
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Valutare l'impatto delle azioni intraprese attraverso lo svolgimento di ricerche specifiche
- Creare e gestire una rete di Soccorritori First Responder che possa intraprendere, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi professionisti, le prime misure di rianimazione e defibrillazione precoce.
I principi della nostra attività
Già agli inizi degli anni Novanta in Ticino si iniziava a prendere in esame la realtà dell’arresto cardiaco contestualmente al nostro territorio. In quel periodo la comunità scientifica internazionale pubblicava gli elementi descrittivi che permettevano di meglio precisare le particolarità della presa a carico di questo evento.
I servizi autoambulanza hanno gradualmente creato dei registri basati sulla letteratura internazionale fino a giungere, nel 2003, a una raccolta dati unificata a livello cantonale.
La letteratura scientifica è univoca nell’identificazione delle regole fondamentali da seguire nella cura dell’arresto cardiorespiratorio e le relative tempistiche di applicazione.
L’arresto del cuore necessita di un intervento immediato da parte di coloro che sono presenti, al fine di garantire un minimo di perfusione del muscolo cardiaco e del cervello.
Questo risulta essere un passaggio fondamentale in un disegno terapeutico che corrisponde ad una vera e propria catena: la catena della sopravvivenza.
Ogni anello di questo processo è essenziale per il successo della tappa seguente.
La difficoltà nella presa a carico di questa malattia sta proprio nel fatto che i differenti elementi terapeutici devono essere eseguiti in maniera coordinata ed estremamente rapida. Quello che si rivela essere ancora più delicato è che i primi anelli della catena devono spesso essere gestiti da personale non professionista. Solo in un secondo tempo arriveranno i soccorsi professionali che assicureranno la presa a carico del paziente attraverso la rianimazione avanzata e le cure intraospedaliere specialistiche.
Si sa comunque che se i primi tre anelli non sono stati gestiti in maniera corretta, nessuna struttura sanitaria sarà in grado di recuperare il tempo perso nelle cruciali fasi iniziali.
È solo quindi con gli sforzi congiunti tra la comunità sanitaria e la popolazione che riusciremo a garantire una risposta adeguata a questa terribile patologia che colpisce molto spesso senza alcun preavviso.
Il Ticino ha comunque dimostrato in questi anni una sensibilità ed una solidarietà fuori dal comune che permette al nostro Cantone di ottenere un tasso di successo nella rianimazione cardiopolmonare ineguagliato a livello svizzero.